Se Julian Assange verrà estradato i file sulla Palestina saranno cancellati

Con questo articolo tengo a rammentare non solo l’importanza di uomini e donne del calibro di Julian Assange che possano consentire ai popoli sotto occupazione un giorno di avere la tanto sospirata giustizia, ma l’imminente rischio che i governi occidentali e non solo quelli statunitense ed israeliano possano avere il totale controllo sul lavoro dei media e la ormai certa possibilità che i documenti inerenti i crimini di guerra corrano il rischio di essere eliminati.

IL SACRO SILENZIO DI MYKIS

“Caro Mykis Godefroid Nsabimana, come promesso, ho scritto la tua storia. Nel renderla pubblica affronteremo insieme i rischi e gli ostacoli. Sono sicuro che altre persone si uniranno ai nostri sforzi per far luce dove persiste l’oscurità. Vediamo come pulsa il cuore di questo mondo. Spero veramente che la verità ti liberi dal campo-profughi in cui le dinamiche della vita ti hanno imprigionato. Inutile dirlo, non è tua la colpa.”

SCONTRI IN SUDAN. GRADITO ANCHE ALL’ITALIA IL CAPO MILIZIANO DAGALO

Chiodo fisso quello dell’immigrazione irregolare per tutti i governi succedutisi alla guida del bel paese nelle ultime decadi, anche a costo di stringere relazioni e alleanze con i regimi più indigesti, impresentabili, violenti e corrotti del continente africano. Con il Sudan è stato firmato il 3 agosto 2016 un memorandum sui temi della gestione dei fenomeni migratori e delle frontiere (a sottoscriverlo a Roma l’allora direttore generale della Pubblica sicurezza, prefetto Franco Gabrielli e il direttore generale delle Forze di polizia sudanesi, generale Hashim Osman el-Hussein).

Il generale golpista si prende il Niger Cade l’ultimo baluardo occidentale

Nonostante le numerose condanne da parte della comunità internazionale, Bazoum rimane sequestrato nella residenza insieme alla famiglia senza ulteriori dettagli su quando verrà rilasciato. « Bazoum può comunque essere contattato e ha detto di essere in buona salute – ha confermato ieri Catherine Colonna, ministro degli Esteri francese, dopo che il presidente Emmanuel Macron è riuscito a parlargli al telefono –. Rimaniamo cauti e non consideriamo ancora l’operazione di Tchiani come un definitivo golpe».

Palestina: Intervista alla dr.a Francesca Albanese

Premetto che non mi sento una voce fuori dal coro in termini assoluti perché sono tanti a denunciare le politiche e le pratiche d’Israele nella Palestina occupata: attivisti, accademici, professionisti, intellettuali ma anche tanta gente comune. Probabilmente quello che mi rende fuori dal coro nella percezione collettiva è il fatto che io cerchi di fare chiarezza utilizzando rigorosamente il dettato normativo, non facilmente attaccabile sulla sostanza, ma anche tenendo conto del contesto storico di cui 56 anni di occupazione militare fanno parte, all’interno delle Nazioni Unite.

Il Grido di aiuto di padre Alex Zanotelli per spezzare il silenzio dei media

Stiamo vivendo decenni di buio che dettano una lotta per la salvaguardia dei diritti umani estenuante ogni singolo giorno, il dolore che spesso viene anestetizzato attraverso il silenzio delle agenzie di stampa è a mio parere oramai snervante. Lavorare non solo come reporter ma anche come attivista obbliga a dedicare il proprio tempo e la propria vita ad un gioco che spesso può sembrare bizzarro, ugualmente non lo cambierei per nulla al mondo, destarsi di fronte ad un sopruso e non restare in silenzio è una capacità che molti di noi hanno intrinseca che ci piaccia o meno e non ci è dato modificarlo. Esistono persone come padre Alessio Zanotelli, missionario nel terzo mondo facente parte della Comunità Missionaria dei Comboniani