Ennesima vergogna per Israele che per liberare quattro ostaggi ne ha eliminati tre

Siamo tutti d’accordo nel confermare che questa vergognosa mattanza sarebbe stata evitata se Israele avesse scelto di collaborare con i mediatori per una soluzione che portasse ad un cessate il fuoco immediato e permanente ed una liberazione degli ostaggi, come confermato dalla resistenza palestinese che attraverso i suoi canali commenta l’ operazione di genocidio a danno di vittime innocenti

di Antonietta Chiodo

I militari dell’IDF sabato 8 giugno 2024 non hanno compiuto una brillante missione di salvataggio come vorrebbero invece convincerci i media assertivi ma una mera missione di spionaggio e macellazione di civili, numerose testimonianze pubblicate dai canali della resistenza palestinese provano senza ombra di dubbio che Israele è entrato nel campo di Nuseirat grazie a travestimenti e sotterfugi.

Grazie ad una inchiesta di Euro Med Human Rights Monitor è stato provato inoltre che una intera famiglia è stata giustiziata solo perchè nello stesso palazzo degli ostaggi, i militari hanno infatti incrociato una donna sulle scale Fatima Al- Jamal di 36 anni uccidendola sul colpo, hanno poi varcato la soglia di un appartamento giustiziando anche il marito della passante, il giornalista Abdullah Al-Jamal e tutta la loro famiglia compresi genitori e fratelli.

Da numerose testimonianze i militari dello Shin Bet e dello Yamam ( nucleo antiterrorismo israeliano) sarebbero entrati grazie ad un camion per la consegna di aiuti umanitari, l’equipaggio al suo interno composto anche dall’ unità speciale statunitense, travestiti da sfollati palestinesi si sono mossi utilizzando mezzi civili rubati lungo la strada. Il camion ha fatto il suo ingresso sulla Striscia di Gaza grazie al molo galleggiante costruito in questi mesi per aiutare la popolazione gazawi attraverso l’invio di cibo, medicine, acqua, farmaci , carburante e invece questa fantastica invenzione ha portato loro solo devastazione e morte.

Gli ostaggi liberati dal campo profughi di Nuseirat grazie all’operazione denominata Arnon godono di ottima salute come confermato dopo il loro rientro in Israele e dai video divulgati sui media stampa esteri, sono stati immediatamente trasferiti per accertamenti al centro medico Sheba’ Tel-Ha Shomer.

 

Per la liberazione dei quattro cittadini stranieri l’intelligence statunitense e quella israeliana in collaborazione con droni inglesi di sorveglianza hanno compiuto la liberazione massacrando almeno 275 palestinesi e ferendone gravemente almeno altri 600 , tra i morti compaiono 80 bambini e 57 donne.

Fotografia del camion per aiuti umanitari utilizzato dall’IDF per il massacro a Nuseirat

Per salvare i quattro prigionieri altri tre hanno perso la vita, si trovavano all’interno dello stesso campo tra questi vi era anche un cittadino statunitense, le brigate Qassam hanno infatti pubblicato un video con le immagini dei tre ostaggi deceduti ed il conseguente messaggio:

Il vostro governo sta uccidendo alcuni dei vostri prigionieri per salvarne altri, sottolineando che i vostri prigionieri non saranno rilasciati finché i nostri prigionieri non saranno liberati.

Siamo tutti d’accordo nel confermare che questa vergognosa mattanza sarebbe stata evitata se Israele avesse scelto di collaborare con i mediatori per una soluzione che portasse ad un cessate il fuoco immediato e permanente ed una liberazione degli ostaggi, come confermato dalla resistenza palestinese che attraverso i suoi canali commenta l’ operazione di genocidio a danno di vittime innocenti:

Affermiamo che il prezzo che chiediamo per cinque prigionieri viventi o dieci, è lo stesso prezzo che avremmo chiesto per tutti i prigionieri se non fossero stati uccisi dalle operazioni di bombardamento del nemico.

Quella israeliana e statunitense è stata in realtà un’ operazione fallimentare e di mera propaganda violenta e colonialista che ha ucciso altri prigionieri israeliani a causa dei bombardamenti a tappeto che vengono messi in atto oramai quotidianamente dal 7 ottobre. Possiamo quindi concludere che le squallide operazioni così dette di salvataggio per camuffare esecuzioni e genocidi si sono oramai tramutate in una routine a cui vogliono abituare noi spettatori a restare inermi, sperando che prima o poi l’abitudine ci anestetizzi come sono riusciti a compiere per secoli in altre zone del mondo prima del 7 ottobre.

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