Lo psicologo ci spiega perchè tanto odio per Greta

Lo psicologo spiega:  Greta e il suo falso Asperger

di Antonietta Chiodo

Dottor Mauro Lo Castro laureato in psicologia generale e sperimentale presso l’ università degli studi di Firenze, psicologo ad orientamento cognitivo- comportamentale. Da anni si dedica in prima linea negli sportelli di aiuto per danni psicologici arrecati da un passato di violenza subita, vanta molta esperienza nel supporto psicologico ai minori e soprattutto lo studio del danno arrecato dallo stress del vivere anche sui giovani nelle carceri romane, oggi impegnato nel sud Italia per la lotta al bullismo attraverso convegni nelle scuole.

Greta Thunberg è una ragazzina svedese che  può vantare il suo inserimento nell’archivio di Wikipedia a soli sedici anni. L’adolescente ha scelto di dedicare la sua vita alla salvaguardia del clima, per molti potrebbe sembrare una piccola esaltazione di origine vegana o buddhista, in realtà non è così. Il mondo sta morendo e l’allarme venne lanciato da varie associazioni tra cui alcune di fama mondiale almeno cento anni fa, ma neanche di fronte allo scioglimento dei ghiacciai ed all’alimentazione cancerogena a cui siamo sottoposti ogni giorno non solo noi ma anche i nostri bambini, la globalizzazione del mercato ha continuato imperterrita il suo processo distruttivo. Questi intervista non tratterà esclusivamente del problema climatico che stiamo subendo o dell’incredibile battaglia che questa ragazzina è riuscita ad attivare arrivando addirittura sino alla casa bianca e all’Onu, ancor più importante la mobilitazione di milioni di giovani che in tutto il mondo si sono riversati nelle piazze lo stesso venerdì 15 marzo 2019.

Tratteremo un argomento sensibile ma che spesso non tocca da vicino l’opinione pubblica, grazie a Greta Thunberg infatti si è nuovamente sentito parlare in questi ultimi mesi della sindrome di Asperger e di autismo. Abbiamo assistito purtroppo anche allo squallido massacro gestito dai media televisivi nei confronti di questa giovane, solo perché portatrice di una sindrome. In questa intervista ci farà notare il dottor Mauro Lo Castro di come l’opinione pubblica abbia strumentalizzato l’attivismo di Greta.

Grazie all’intervento di Greta numerosi giovani si sono convinti a riunirsi in molte piazze del mondo, qual è stato secondo lei il trucco comunicativo utilizzato?“ In realtà non c’è alcun trucco, non vi è dubbio alcuno che dietro a tutto questo vi sia molta comunicazione gestita da adulti ma basandoci sull’ appeal che questa ragazzina è riuscita ad avere sui giovani riempiendo 1.300 piazze in tutto il mondo, dovremmo valutare il caso da un altro punto di vista. Questa circostanza mi ricorda la famosa fiaba I vestiti nuovi dell’ imperatore di Hans Christian Andersen, le chiedo infatti di ricordare il passaggio in cui un bambino indica a tutti che il re in realtà è nudo, sotto lo stupore della popolazione. In questa storia Greta corrisponde alla voce della coscienza, dell’onestà e della bontà, nella sua innocenza e nel suo mondo non ancora corrotto e cioè privo di ogni ambizione.”

Greta può essere definita una leader in questo periodo storico per i giovani?

“ Si, sta dimostrando molto carisma e questa sfumatura fa senza ombra di dubbio di Greta una leader, utilizzando nella sua comunicazione una consapevolezza quasi maniacale . La nostra esistenza e la nostra condizione psico ambientale  la rendono molto carismatica, perché? Come il bambino della fiaba sopra citata è schietta ed onesta nel momento in cui a tutti viene indicata la verità, arrivando così dritta al problema e risvegliando il popolo, l’imperatore nel nostro caso è rappresentato dalla politica. La politica possiamo oggi raffigurarla come un comandante pallido, abituato alla sua zona confort e quindi alla routine, Greta interviene così destabilizzando questa routine.”

Quali sono secondo lei i motivi per cui Greta abbia subito vari attacchi mediatici anche da parte dei media?

“ L’intervento di Greta pur essendo coinvolta nel sistema in realtà oggi da prova di scardinarlo dall’ interno, costringendoci così ad uscire dalla nostra zona confort. ”

In molte trasmissioni televisive Greta è stata attaccata e denigrata perché portatrice della sindrome di Asperger, cosa ne pensa di questo atteggiamento?

“ Le rispondo con un sorriso perché a mio parere è stato un complimento, le ricordo alcuni nomi di portatori di questa sindrome: Michelangelo Buonarroti, Mozart, Newton, Darwin, Einstein, Steve Jobs e via dicendo…

Non è stato un bel gesto nei confronti di una minore, ma credo sia fondamentale fare una precisazione al mondo: la sindrome di Asperger e il disturbo disintegrativo dell’infanzia e il disturbo pervasivo dello sviluppo sono stati eliminati nella nomenclatura al passaggio dal D.S.M 4 al D.S.M. 5 2013 dal manuale psico-diagnostico dei disturbi psichiatrici e da disturbi pervasivi dello sviluppo, divenendo così disturbi dello spettro autistico; rientrando quindi nella categoria più ampia dei disturbi del neuro sviluppo. Tengo a precisare al contrario di ciò che molti affermano che a mio parere Greta è se stessa, non sta interpretando alcun ruolo ed è capace di esporre ciò che pensa con serietà, questo al tempo stesso fa paura e attrae, poiché richiama tutti alla consapevolezza del Se reale e dei bisogni che ne conseguono.“

Possiamo quindi affermare che Greta sia stata etichettata per sminuire la sua credibilità?

“ Si, i metodi curativi infatti sono cambiati perché si è compreso che non debbano basarsi su di una etichetta diagnostica, questo è stato un gravissimo errore dei giornalisti o di chiunque l’abbia classificata come disturbata. Significa che ad oggi non viene più indicato un paziente come Asperger o autistico, si ragiona invece in base a quelle che sono le intensità del disturbo all’interno del paziente. Per essere chiari, ad oggi invece di una diagnosi di Asperger poterebbe essere formulata una diagnosi dello spettro autistico con buone abilità linguistiche di intelligenza elevata, richiedente supporto per la comunicazione sociale e per i comportamenti stereotipati e ristretti.”

Mi sta dicendo che gli attacchi mediatici nei confronti della ragazzina possano essere paragonati ad un atto di bullismo?

“ Assolutamente si, dalla solita carovana capace di aprire una voragine mediatica, vuole chiedermi come mai venga attaccata? Perché portatrice di idee innovative capaci di far traballare le basi su cui la società moderna si è assestata. Una società incentrata sulla velocità e sull’essere sempre i primi nello star bene, dimenticando che il benessere ambientale stia divenendo sempre di più la rappresentazione di un bisogno individuale e collettivo. Questo porta la popolazione a non accorgersi del danno che sta commettendo, mentre Greta si ferma… ogni venerdì si ferma di fronte al parlamento e aspetta. Per questo è un leader carismatico, perché ha la forza di aspettare.”

Sono stati attaccati anche i suoi genitori supponendo che una bambina comune dovrebbe andare a scuola…

“ Dobbiamo ricordare infatti che pazienti coinvolti nello  spettro autistico come Greta abbiano bisogno per contrastare i sentimenti depressivi e la routine, di seguire interessi speciali e non usuali di cui sanno tutto e per i quali si batteranno. Se i genitori li sostengono nei loro ideali, sperando ovviamente che questo non avvenga sfruttando l’immagine della ragazzina e del suo lavoro ma che la aiutino, diverrà per lei un interessante realtà terapeutica. Greta in realtà sta mostrando al mondo che avere dei disagi psicologici, nota bene li chiamo disagi e non disturbi perché non approvo questa parola, a mio parere nessuno è disturbato, può inseguire un sogno. Tutti abbiamo disagi che ci creano dolore. Il suo gesto risulta così un cazzotto nello stomaco, perché oggi siamo abituati ad omologarci e non ad esporci per un ideale speciale. Lei soddisfa un bisogno strutturale, quello che gli altri chiamano disturbo lei in realtà lo sta utilizzando in maniera strutturale per se stessa e gli altri… tanto di cappello.”

I ragazzi secondo lei continueranno questa battaglia o ciò a cui abbiamo assistito può essere definito un fuoco di paglia?

“Dipende da come l’impegno futuro verrà concretizzato per una battaglia così importante, ripeto, non è una campagna dedita solo all’ambiente o per noi stessi, ma per la sopravvivenza del pianeta stesso, instillare quindi nell’altro il concetto di bene ambientale. Perché ad oggi l’essere umano basa la propria vita solo sull’ interesse dell’ utile e non più dell’ inutile. L’inutile può essere rappresentato dal fermarsi ad osservare un fiore che sboccia, amare una donna o un uomo, leggere una poesia, dare quindi peso ai valori e per farlo bisogna fermarsi, questo movimento dovrà quindi trasformarsi per non rischiare di sparire ma poter così rimanere sulla cresta dell’ onda.”

Con che messaggio possiamo concludere questa intervista?

“In questa società non possiamo permetterci di essere brutti, non possiamo permetterci di star male e tanto meno di essere poveri, il dolore non è contemplato, viene marginalizzato. In realtà l’azione educativa del movimento che ha creato Greta serve a costringere l’altro nel rimanere all’ interno del suo limite, da cui parte il processo di conoscenza prendendo le distanze da tutto. Non dobbiamo dimenticare di osservare l’altro, l’ambiente è la conoscenza attraverso ciò che è umano, entrando così nella vita di un individuo in maniera delicata e questo spesso ad oggi viene dimenticato. Il passaggio che ha fatto Greta è esattamente quello di un raggio di sole sulla neve in primavera che prima o poi si sarebbe sciolta ugualmente ma ne ha provocato il discioglimento ancor prima, dando così vita ad una possibile valanga.”

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