I bambini rapiti a Gaza e le inadempienze di Croce Rossa Internazionale e Unicef

Un’altra testimonianza fondamentale riportata non solo da Euro-Med Human Rights Monitor ma anche da media arabi come Al-Arabi, Al-jazeera e Quds News in merito alla deposizione del prigioniero arrestato nel mese di dicembre e recentemente rilasciato Rushdi Al-Zaza nella zona di Zaytoun.

di Antonietta Chiodo

Attraverso l’organizzazione Euro-Med Human Rights Monitor con sede a Ginevra ed il sito ufficiale dell’OCHA ( Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari) , possiamo confermare che le denunce lanciate dal popolo palestinese a mezzo stampa e social in merito al rapimento di bambini da parte dei militari israeliani sono fondate e verificate.

Da sempre i bambini pagano il prezzo del male e da sempre le guerre e le terre devastate dalla globalizzazione e dal costante fabbisogno di un occidente ricco e grasso permettono ai signori della guerra di sopraffare indisturbatamente i più deboli, proprio come sta accadendo a Gaza in questi ultimi tre mesi dove le prove del rapimento di minori da parte dei militari israeliani è accertato.

Dove sono questi bambini? Come stanno questi bambini? Con chi sono i bambini?

Nonostante le denunce non solo della popolazione gazawi ma anche del portavoce di Hamas e del Fronte Nazionale per la Liberazione della Palestina dove attraverso comunicati stampa ufficiali hanno accusato la Croce Rossa Internazionale di non adempiere ai propri doveri e di omettere la denuncia di crimini di guerra israeliani:

“Nel nome di Dio il Misericordioso

Chiediamo al Comitato internazionale della Croce Rossa e alle istituzioni internazionali per i diritti umani di assumersi le proprie responsabilità per le violazioni arbitrarie e sistematiche e la negazione dei loro diritti fondamentali, come la malnutrizione e l’abbandono medico, alle donne palestinesi detenute nelle prigioni di occupazione sionista.

Chiediamo a queste istituzioni per i diritti umani di mettere in evidenza la situazione dei prigionieri palestinesi in generale, e delle donne in particolare, che sono 76, per lo più della Striscia di Gaza. Invitano queste istituzioni a documentare queste violazioni presso i tribunali competenti e a ritenere i loro leader responsabili di queste gravi violazioni.”

Movimento di Resistenza Islamica – Hamas

Lunedì: 19 Jumada A.H. 1445 A.H.

Corrispondente: 1 gen 2024

Le testate giornalistiche Al Arabi e Quds News confutano attraverso testimonianze dirette della popolazione di Gaza il rapimento volontario di bambini da parte dei militari dell’ occupazione, confermato da una conversazione radio divulgata i primi giorni di gennaio 2024 in merito al rapimento di un bambino di cui non si conoscono ancora le generalità e la destinazione. Il bambino venne rapito dopo l’uccisione dell’ intera famiglia nella propria abitazione, la notizia è stata resa nota da un amico dell’ufficiale dopo la conferma di decesso del militare avvenuta il 22/12/2023. Nella conversazione si evince che il soldato Harel Itah comandante di divisione nella Brigata Givati è morto a causa delle ferite riportate dopo i combattimenti intercorsi con la resistenza, dopo la sua ultima comunicazione attraverso la radio militare anche l’IDF perde le tracce del minore. Altri casi eclatanti sono stati portati alla luce attraverso le testimonianze della popolazione inerme e grazie ai video pubblicati online, uno di questi rappresenta la deportazione di un gruppo di uomini trattenuti all’interno dello stadio di Gaza, nel filmato gli uomini sono obbligati ad inginocchiarsi e mettere le proprie mani dietro la nuca, ad uno di questi prigionieri viene portato via il fagottino che tiene in braccio avvolto in una copertina di lana, trattasi di un neonato di cui non si conoscerà la futura destinazione.

Un’altra testimonianza fondamentale riportata non solo da Euro-Med Human Rights Monitor ma anche da media arabi come Al-Arabi, Al-jazeera e Quds News in merito alla deposizione del prigioniero arrestato nel mese di dicembre e recentemente rilasciato Rushdi Al-Zaza nella zona di Zaytoun. Racconta l’uomo che l’esercito di occupazione dopo avere fatto irruzione all’interno della loro casa ha deportato separatamente l’intera famiglia, compresa la moglie Hadeel Youssef Al-Dahdouh e i loro figli Zein di 6 mesi e Mohammed di 4 anni. Nelle parole dell’uomo traspare la sconvolgente violenza con cui è avvenuto il rapimento dei piccoli, descrive infatti che i militari israeliani hanno strappato i bambini dalle braccia della madre e subito dopo alla donna è stato strappato l’hijab poco prima di essere scaraventata a terra, inoltre all’uomo è stato risposto che sarebbero state condotte analisi sui due bambini perché probabilmente si trattava di minori israeliani rapiti e portati sulla Striscia di Gaza.

Ancora oggi Rushdi Al-Zaza con conosce la sorte della propria famiglia.

Non si ha ancora oggi idea del numero effettivo dei bambini rapiti nell’ enclave, molti di loro risultano dispersi ed alcuni hanno visto martirizzati i propri familiari non avendo così adulti pronti a reclamarne la scomparsa.

Ripubblicato da News Academy:

https://newsacademy.it/news/2024/01/10/i-bambini-rapiti-a-gaza-e-le-inadempienze-di-croce-rossa-internazionale-e-unicef/

 

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