Guterres alza la voce e chiede il cessate il fuoco

Le affermazioni hanno fatto però infuriare il rappresentante ONU israeliano Gilard Erdan che attraverso un tweet su X ne chiede le immediate dimissioni, reputando il segretario generale non idoneo e dichiarando: “Ha espresso comprensione per il terrorismo e l’omicidio.”

La presa di posizione durante il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del segretario generale Antònio Guterres è stata di forte condanna nei confronti di Israele e della violazione continua delle leggi umanitarie, accusando Israele di essere causa della violenza dettata il 7 ottobre, denunciando apertamente che i palestinesi sono stati obbligati a sopportare decenni di pressante occupazione.

di Antonietta Chiodo

Le affermazioni hanno fatto però infuriare il rappresentante ONU israeliano Gilard Erdan che attraverso un tweet su X ne chiede le immediate dimissioni, reputando il segretario generale non idoneo e dichiarando: “Ha espresso comprensione per il terrorismo e l’omicidio.”

Il consiglio delle Nazioni Unite che nei giorni scorsi si era riunito per un cessate il fuoco umanitario ha trovato come voto di opposizione gli Stati Uniti, macchiandosi così nuovamente di sangue e facendo salire i morti dal 7 ottobre ad oggi a 5.087 di cui 2.055 bambini.

Guterres ha inoltre ribadito : “Per alleviare sofferenze epiche, rendere la consegna degli aiuti più facile e sicura e facilitare il rilascio degli ostaggi, ribadisco il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato”.

Ci troviamo quindi di fronte ad uno stallo e ad una disumanizzazione del dolore nella speranza dell’annientamento di un popolo di cui ne percepiamo le grida ogni singolo giorno. Sono infatti numerose le immagini ed i video che oramai intasano internet, nonostante l’Hasbara continua dei media occidentali legati al filo comunicativo statunitense della falsa narrazione e impegnati costantemente nel modificare gli eventi.

Durante questo ultimo incontro che si è tenuto nella giornata del 24 ottobre sono state fondamentali le prese di posizione di Giordania, Russia ed Egitto, dichiarandosi contro la richiesta degli USA di una possibile risoluzione che permetterebbe però l’ingresso degli aiuti umanitari negandone un cessate il fuoco, utilizzando per questa decisione la possibile riorganizzazione di Hamas.

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