Ridere può aiutare i genitori soli a resistere allo stress, ridete pur sembrando pazzi

Quando noi ci rivolgiamo ad un’ altra persona attraverso le nostre parole, sottovalutiamo la possibilità che tutto ciò venga realizzato nella nostra mente nel momento stesso, espresso verbalmente sta già percorrendo una breve strada tra cervello e bocca, lungo questo passaggio il 20% del senso di quello che volevamo fosse recepito si è spontaneamente smarrito.

di Antonietta Chiodo

Quanti di voi nell’ arco della vita hanno sentito parlare di meditazione, ego o io interiore? Ecco, tutti questi argomenti o potremmo anche definirli soggetti, fanno parte di un’ unica branca che inconsapevolmente ci aiuteranno a resistere ad ogni nuovo giorno, anche quando una vocina dentro di noi continuerà a ripeterci che non potremmo mai farcela. Fondamentale per attivare questo meccanismo interiore è saper comunicare, non solo con gli altri attraverso la voce ma soprattutto a noi stessi ed al nostro micro mondo che abbiamo creato nell’arco degli anni.

Spesso si parla di genitorialità e di sopravvivenza fisica e mentale nella coppia, purtroppo, altrettanto spesso questo pensiero non include i genitori soli. Essere genitori al giorno d’ oggi, soprattutto nella fase adolescenziale dei nostri figli è diventato un mestiere complesso ed a volte psicologicamente sfiancante non solo perché da giovani abbiamo percorso anni ed ideali differenti nell’ oggi, ma soprattutto per la velocità con cui tutto intorno a noi sembra scivolare via. Immaginate un genitore solo con uno o più figli a doversi confrontare attraverso un unico canale emotivo, il proprio. La vita moderna corre ad una velocità sfrenata, inutile negarlo, abbiamo così abituato la nostra mente, i nostri pensieri e la nostra emotività a stabilizzarsi su questa onda, un’ onda che spesso potrebbe rivelarsi distruttiva non solo per noi.

Lo stress, il lavoro e tutto il resto proiettano la nostra immagine agli altri individui attraverso i nostri pensieri, inconsapevolmente però come ha potuto accertare la PNL, noi siamo un importante canale di comunicazione che parte dai nostri pensieri e viene espresso attraverso il labiale e la nostra attività gestuale. Attenzione però, come imparai anni fa grazie a Simona Ponente, mental coach, sottovalutiamo un dato fondamentale che delinea ed unisce le nostre parole e i nostri pensieri. Quando noi ci rivolgiamo ad un’ altra persona attraverso le nostre parole, sottovalutiamo la possibilità che tutto ciò venga realizzato nella nostra mente nel momento stesso, espresso verbalmente sta già percorrendo una breve strada tra cervello e bocca, lungo questo passaggio il 20% del senso di quello che volevamo fosse recepito si è spontaneamente smarrito.

Cosa accade quando il nostro pensiero si trasforma in fonetica e quindi abbiamo detto ciò che avevamo in mente?

Accade semplicemente che attraverso le emozioni ed il nostro tono di voce tutto si muta nuovamente e arrivando poi a contatto con le sensazioni di chi recepisce il messaggio ciò che volevamo arrivasse al 100% in realtà è stato assorbito forse al 20% dal nostro conversatore.

Quindi sarà importante fermarci e comprendere che siamo noi la propagazione della nostra comunicazione.

Richard Bandler, co fondatore della PNL, pianificazione neuro linguistica, una linea di comunicazione che ha modificato la geopolitica mondiale e non solo, in accordo sul pensiero mutevole come anche ben definito dai più famosi scienziati, psicologi e filosofi in centinaia di anni, la nostra mente è colei che guida e gestisce nella nostra inconsapevolezza la nostra vita. L’ errore di fondamento nasce proprio da qui, siete voi a poter guidare la vostra mente, siete voi a poterla ripulire e quando tutto vi sembrerà troppo grande per due soli mani provate a riflettete su questa frase:

“Conta i fiori del tuo giardino, mai le foglie che cadono.”

Richard Bandler

Dovrete tornare in contatto con voi stessi è questo l’ unico rimedio magico che potrete trovare per sopravvivere, riprendere in mano la propria vita economicamente e psicologicamente essendo e restando così coscienti di essere su di una strada che percorrete a lungo da soli, restando consapevoli che quello zaino stracolmo di un carico non indifferente non verrà diviso con nessun altro individuo.

Quindi basta illusioni.

Sappiate che, come siete abituati a prendervi cura del vostro corpo e tonificare i muscoli della schiena e delle braccia è arrivato il momento di rafforzare i vostri muscoli cerebrali. Essere soli con i vostri bambini non è semplice, non lo è sentirsi abbandonati da tutti e da tutto, anche se così non è, non si è mai soli.

Attenzione, questo è l’ ennesimo messaggio della vostra mente, dovete quindi intervenire e modificare il messaggio stesso, fatela risposare e ricordatele di restare in silenzio anche solo per qualche secondo. La comunicazione mentale e non solo sono la base della nostra pace interiore e di chi ci è accanto, non a caso negli ultimi anni le branche della psicologia mondiale si stanno avvicinando notevolmente a questo tipo di approccio.

Diciamo che dagli anni 70 da quando la PNL è uscita dagli Stati uniti d’ America un’ importante innovazione nella comunicazione interiore si è associata alla meditazione ed alla ricerca del se.

Vi consiglio un piccolo esperimento per sopravvivere al caos dei vostri bambini, quando il cervello sembra scoppiarvi, l’ aria nei vostri polmoni inizia a scarseggiare e vorreste scappare, fermatevi, respirate profondamente e ridete o cantate, sino a sembrare pazzi. Si, sino a sembrare pazzi, escludete il giudizio dalla vostra mente.

In fondo se riflettete la pazzia ha creato i più grandi geni di tutti i tempo, provate a catturare il caos con la felicità condita un briciolo di sana follia, i vostri bambini come reagiranno?

Cambierà l’ ambiente intorno a voi?

Probabilmente si.

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