Israele uccide un altro detenuto, aumentano le torture in carcere

Numerose le testimonianze soprattutto provenienti dal campo profughi di Jenin che provano l’impiego di militari statunitensi nell’assalto delle abitazioni palestinesi anche nelle scorse ore. Notizie sia da agenzie di stampa italiane che estere segnalano il ritiro di alcune truppe via terra nella guerra che ha segnato per sempre l’enclave, ciò potrebbe apparire come un’ ottima notizia se non fosse che la guerra non la si sta combattendo solo sulla Striscia

Stiamo assistendo dal 7 ottobre 2023 a quello che potrebbe essere oramai definito l’atto finale di un’occupazione illegale che dura oramai da 75 anni all’interno dei territori palestinesi. In Cisgiordania proseguono raid mortali ed incursioni armate all’interno dei territori occupati con conseguenti arresti ed uccisioni, i morti infatti salgono a 400 dall’inizio del mese di ottobre.

di Antonietta Chiodo

Numerose le testimonianze soprattutto provenienti dal campo profughi di Jenin che provano l’impiego di militari statunitensi nell’assalto delle abitazioni palestinesi anche nelle scorse ore. Notizie sia da agenzie di stampa italiane che estere segnalano il ritiro di alcune truppe via terra nella guerra che ha segnato per sempre l’enclave, ciò potrebbe apparire come un’ ottima notizia se non fosse che la guerra non la si sta combattendo solo sulla Striscia, la resistenza sta sostenendo infatti oramai da lunghe settimane scontri armati quotidiani contro l’invasore, questo potrebbe richiedere un impiego maggiore di truppe nei campi più segnati dagli arresti e dalle esecuzioni in strada come ad esempio Jenin e Nablus.

Nelle carceri israeliane continuano torture senza sosta nei confronti dei prigionieri, nelle scorse ore è stata resa pubblica la morte del detenuto ventitreenne Abdulrahman Al-Bahsh per cui l’FPLP lancia proprio oggi un importante comunicato stampa che troverete al termine di questo articolo.

All’alba del primo gennaio 2024 perde infatti la vita un ragazzo di soli 23 anni nel carcere di Megiddo in Israele, il giovane era detenuto dal 22 maggio 2022 ricevendo una condanna a 35 mesi di reclusione da un tribunale militare israeliano. Sono oramai numerose le denunce di torture, mutilazioni e privazioni a danno di uomini, donne e minori rapiti e detenuti nelle galere israeliane e non solo, in gran numero le esecuzioni denunciate a livello globale anche nella Striscia di Gaza come la strage nelle vicinanze di Bir Al-Saba documentata da videoriprese e fotografie.

Le testimonianze sono oggi reperibili grazie all’estenuante lavoro di raccolta di informazioni degli avvocati palestinesi, del Club dei Detenuti e soprattutto grazie alle deposizioni dei prigionieri liberati durante lo scambio per ottemperare alla tregua sulla Striscia delle settimane passate. L’importante deposizione di un bambino come testimone oculare ha potuto chiarire la morte di Thaer Abu Assab che venne ucciso subito dopo il suo rilascio da 19 guardie carcerarie.

I prigionieri morti a causa di torture per mano di Israele all’interno delle carceri sono:

Omar Daraghmeh di Tubas – Arafat Hamdan di Ramallah – Majid Zaqoul di Gaza – Abdel Rahman Mar’i di Salfit – Thaer Abu Assab di Qalqilya – Abdul rahman al- Bahsh di Nablus

All’alba del 2 gennaio 2023 i i prigionieri nelle carceri israeliane salgono quindi a 7,000 dal 7 ottobre di cui più di 2,000 senza accusa alcuna e senza processo. Nelle prigioni israeliane vi è la confisca di qualsiasi bene personale, inoltre non è concesso tenere alcuna piastra per scaldare acqua o cibo, vietato l’uso di radio e televisori privandoli così di notizie in merito a ciò che accade nella loro terra, vengono inoltre privati di elettricità, accade indistintamente per tutte le sezioni, non hanno diritto all’ora d’aria e all’acqua calda.

All’interno del carcere di Ofer è scoppiata una gravissima intossicazione alimentare dovuta alla somministrazione di cibo avariato senza inoltre alcuna possibilità di cura e somministrazione di farmaci, è stato inoltre provato che molti di loro vengono denudati e le finestre delle celle lasciate aperte sia di giorno che di notte nonostante il freddo.

Dobbiamo renderci conto che questo tipo di violazione dei diritti umani Israele lo attua dal 1948 con un intensificazione sempre più dura nelle ultime settimane, sia l’Onu che l’UE e tutti gli stati assertivi ne sono responsabili.

Comunicato Stampa

Fronte popolare per la liberazione della Palestina:


Comunicato stampa
L’omicidio del prigioniero Abdulrahman al-Bahsh non rimarrà senza risposta.
Il nemico continua i suoi crimini contro il movimento prigioniero sotto il silenzio e la complicità internazionale
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) ha affermato che l’occupazione assassinato il martire prigioniero Abdul-Rahman al-Bahsh, 23 anni, figlio della città di Nablus, nel carcere di Megiddo è un nuovo crimine contro il movimento prigioniero, che viene condannato sotto il silenzio e la complicità delle istituzioni internazionali, in particolare la Croce Rossa Internazionale Fondazione.
L’FNL riteneva che i continui massacri e le politiche difensive del nemico contro il movimento dei prigionieri, che si espansero dopo il 7 ottobre, approfittando dello stato di preoccupazione per la guerra di sterminio nella Striscia di Gaza come politica di occupazione criminale, con la ratifica e la legislazione del livello politico e il gabinetto di guerra sionista guidato dai criminali di guerra sconfitti Netanyahu e razzista fascista Ben Gafir.
FNL ha sottolineato che il continuo massacro di prigionieri, il crescente numero di martiri nel movimento dei prigionieri, nonostante le chiamate nazionali della Croce Rossa per un intervento urgente per porre fine alle sofferenze dei prigionieri, inviare commissioni verità alle carceri e identificare le violazioni in corso dei diritti dei prigionieri.
L’FNL ha sottolineato che l’assassinio dei prigionieri di Al-Bahsh e i continui crimini contro i prigionieri e la nostra gente nella Banca e nella Striscia di Gaza non rimarranno senza risposta. I sionisti, Netanyahu e Ben Ghafir si pentiranno di aver commesso questi crimini contro il nostro popolo.
Il FMLN ha concluso ribadendo che la resistenza è ancora in corso e si realizza liberando tutte le donne e i prigionieri dalle prigioni di occupazione.

Fronte popolare per la liberazione della Palestina

Martiri, prigionieri e ufficio feriti 2-1-2024

Sulla Striscia di Gaza ad oggi 2 Gennaio 2024 i dati sono allarmanti, mentre l’esercito di occupazione si muove liberamente nel silenzio dei governi occidentali violando senza sosta tutte le leggi internazionali in vigore:

22,000 morti accertati- 57,697 persone ferite – 8,000 dispersi sotto le macerie

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