Se Julian Assange verrà estradato i file sulla Palestina saranno cancellati

Con questo articolo tengo a rammentare non solo l’importanza di uomini e donne del calibro di Julian Assange che possano consentire ai popoli sotto occupazione un giorno di avere la tanto sospirata giustizia, ma l’imminente rischio che i governi occidentali e non solo quelli statunitense ed israeliano possano avere il totale controllo sul lavoro dei media e la ormai certa possibilità che i documenti inerenti i crimini di guerra corrano il rischio di essere eliminati.

Il giornalista ed editore Julian Assange dopo essere stato braccato per più di dieci anni dai governi occidentali è oggi detenuto nel carcere di massima sicurezza Di Belmarsh in Inghilterra, purtroppo dopo quattro anni di detenzione la possibile estradizione verso gli Usa rischia di essere vicina. Il metodo innovativo di informazione collettiva e sociale che Assange ed i suoi collaboratori hanno creato negli anni ha insegnato alle persone comuni ad accedere a file informativi senza essere obbligati a passare dal giornalista di turno, creandosi così una opinione personale in merito ad eventi di portata mondiale.

di Antonietta Chiodo

Con questo articolo tengo a rammentare non solo l’importanza di uomini e donne del calibro di Julian Assange che possano consentire ai popoli sotto occupazione un giorno di avere la tanto sospirata giustizia, ma l’imminente rischio che i governi occidentali e non solo quelli statunitense ed israeliano possano avere il totale controllo sul lavoro dei media e la ormai certa possibilità che i documenti inerenti i crimini di guerra corrano il rischio di essere eliminati. In passato vennero divulgate numerose voci sui giornalisti di WikiLeaks, come ad esempio la presunta assenza di documentazioni on line che attestassero i crimini israeliani, questa credenza è falsa e fa semplicemente parte di una Hasbara sottile e diabolica, i cablò infatti da diversi anni sono online e sono numerosi. In Libano diversi bombardamenti condotti negli anni addietro distrussero le principali sedi in cui vennero custoditi gli archivi storici, artistici ed audiovisivi del popolo palestinese per cancellarne definitivamente così la memoria storica. Possiamo quindi comprendere che l’eventuale estradizione del giornalista metterebbe in pericolo anche le informazioni inerenti i crimini di guerra israeliani nei confronti del popolo palestinese contenute in WikiLeaks.

Il popolo palestinese per Assange è stato fonte di studi, documentazioni e denunce per un lungo periodo, nonostante in passato venne tacciato di antisemitismo l’editore scelse comunque la strada più pericolosa schierandosi contro i crimini dei governi occidentali e di quelli israeliani.

Per centinaia di giorni fu obbligato agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico, scegliendo ugualmente di non fermarsi dando vita ad un talk Show di denuncia.

Con il pieno sostegno dei suoi colleghi e collaboratori Julian Assange pubblicò online migliaia di cablò in cui vennero riportate alla luce alcune conversazioni, tra questi anche quelli che coinvolsero Israele nei bombardamenti sul Libano nell’anno 2006, non solo, nel 2012 pubblicò una delle più importanti interviste della storia che vide protagonista Hassan Sayyed Nasrallah segretario generale degli Hezbollah e successore al martire per mano israeliana nel 1992 di Abbas Al-Musawi. L’ intervsita fece parte di una serie di puntate del Talk Show The World Tomorrow della durata di ventisei minuti ciascuna.

Alcuni documenti pubblicati da WikiLeaks rendono note le intercettazioni compiute dai Servizi Segreti Americani nei confronti di alcuni collaboratori di Nasrallah ed altri rappresentanti del Medio Oriente. Il portavoce degli Hezbollah durante le riprese video si dichiarò più volte scioccato nel notare che questi individui rappresentanti delle popolazioni povere del Medio Oriente li si poteva spesso notare a bordo di costosissimi Suv. Con questa serie di esempi è fondamentale comprendere come ad oggi il messaggio della libera informazione che Julian Assange da sempre cerca di divulgare sia determinante per il pubblico scambio di informazioni.

Solo la verità nel tempo potrà seriamente cambiare le cose.

Altri file sulla Palestina in merito a fatti accaduti nel 2004 per la gestione di aiuti umanitari alla popolazione attraverso l’organizzazione UNRWA vennero pubblicati on line, consultabili ancora oggi sul sito di WikiLeaks . Si tratta di PDF relativi a conversazioni private in cui si evince la denuncia, presumibilmente di una donna, in merito a molestie sessuali ed abuso di potere. Dopo le molestie subite l’ “ ufficiale 1” darà le dimissioni dalla sede UNRWA nel dicembre 2006, dopo avere presentato la sua prima denuncia nel novembre 2004 nei confronti di un altro ufficiale. L’UNRWA aprirà un’indagine il 20 febbraio 2005 dove verranno interrogati più di settanta testimoni e visionate decine e decine di prove.

Visionando questi file è possibile comprendere come Julian Assange e la sua equipe di lavoro censurassero “Tutte” le informazioni personali in merito alle persone coinvolte, identificandole con numeri e non con nomi, un lavoro enorme da parte di questi giornalisti, dettaglio che purtroppo ancora oggi viene puntualmente rimosso .

Nel documento finale di una indagine durata diversi anni , le Nazioni Unite chiesero che venissero inserite figure speciali all’interno delle zone di competenza, questi ufficiali verranno in seguito definiti “focali” contro le molestie sessuali e psicologiche per tutelare uomini e donne impegnati in Palestina. Nei documenti si accenna finalmente alla parola “malattia”, identificando così uno stato psicologico devastante che descrive i soggetti coinvolti in zone di guerra. Ufficiali che quotidianamente subiscono azioni destabilizzanti, disagio causato non solo da un embargo che da sedici anni costringe gli abitanti della Striscia di Gaza ad una vita sempre più povera ma anche i continui bombardamenti da parte dell’esercito israeliano a danno di una popolazione inerme. Potrete trarre le vostre conclusioni visionando personalmente i documenti, l’insegnamento che se ne trae è che spesso il danno causato dalla guerra non è solo fisico o strutturale, la verità è che qualsiasi tipo di conflitto si nutre anche di tutto ciò che sfiora psicologicamente e fisicamente.

Per consultare l’intero documento relativo all’ indagine condotta dall’ UNRWA sulle molestie sessuali cliccare Qui.

I documenti a nostra disposizione forniti dai giornalisti di WikiLeaks online su Israele e Palestina sono più di 80.000, sarete voi a scegliere di visionare ciò che è di vostro interesse prima della non remota possibilità che vengano rimossi.

In questo documento sempre inerente il conflitto israelo-palestinese viene riportata una conversazioni mail tra la politica e diplomatica americana Hillary Clinton e l’allora ex direttrice della comunicazione Anne Marie Slaughter responsabile della pianificazione politica sotto la supervisione appunto della signora Clinton. La Slaughter è ancora oggi una importante ed affermata avvocatessa di alto profilo. Nella corrispondenza tra le due, resa pubblica grazie a WikiLeaks vi è la pianificazione di stanziare attraverso l’impegno di alcuni miliardari diversi milioni di euro in favore di infrastrutture nel territorio palestinese, più precisamente nella Cisgiordania occupata. L’intento primario sembrerebbe appunto essere quello di utilizzare come tramite il presidente Mahmoud Abbas, più comunemente noto con il nome di Abu Mazen. ancora oggi in carica dal lontano 2005.

Le mail intercorse tra le due donne comprovano l’intenzione degli Stati Uniti di tenere al potere il presidente Abbas e fare in modo che abbia voce nella diplomazia internazionale. Per visionare l’intero fail cliccate QUI.

Quest’altra mail invece prova come gli USA nei decenni del conflitto abbiano sempre cercato di inserirsi all’interno delle comunicazioni tra Israele- Palestina e Stati Generali, nella mail infatti gli Stati Uniti vengono addirittura definiti “Pese Sponsor“. L’ interlocutrice di Hillary Clinton è Huma Abedin, da molto tempo impegnata in politica con il Partito Democratico, già nel 1996 divenne stagista presso la Casa Bianca, nel 2000 divenne assistente ufficiale per la signora Clinton.

Da: Huma Abedin A: Hillary Clinton Data: 29-07-2010 21:00 Oggetto: Anche la stampa

Caso NON CLASSIFICATO del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti n. F-2016-07895 Doc n. C06130658

Data: 31/05/2017 5-

In caso di progressi nei negoziati per l’annuncio dello Stato palestinese, il paese sponsor – gli Stati Uniti d’America – presenterà al Consiglio di Sicurezza un rapporto concordato tra la Palestina e la parte israeliana, che includerà i tempi della avviare la seconda fase di negoziati dettagliati basati su tutti gli elementi concordati nel primo ciclo di negoziati e sulla limitazione del periodo del secondo ciclo a 3 mesi. 6-Il paese sponsor presenterà al Consiglio di Sicurezza un rapporto su ciò che è stato concordato e ciò che non è stato concordato nella seconda fase dei negoziati. 7-In assenza di accordo riguardo alle questioni relative allo status finale, saranno condotte consultazioni internazionali per un periodo di 3 mesi per ridurre il divario tra i punti di vista delle due parti, comprese le proposte del Consiglio di Sicurezza basate sulla soluzione dei due Stati, sull’Iniziativa di Pace Araba, sulla Road Map e su essa deve essere accettato da entrambe le parti in conformità con una risoluzione del Consiglio di Sicurezza.

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